Giovedì scorso ho partecipato alla Pradzalunga, gara sui 30 Km in stile classico nel bellissimo comprensorio (olimpico) di Pragelato. A guisa di un bel regalo per il mio recente compleanno, la giornata mi riserva una gara di grande soddisfazione.. ci voleva, per risollevare un po' il morale dopo le deludenti prestazioni di Livigno.
Partito direttamente da Torino prima dell'alba, arrivo con le prime luci del mattino al centro di fondo per ritirare il pettorale e procedere con le prove dei materiali per trovare la combinazione più veloce tra sci, paraffine e scioline di tenuta. La giornata è strana: aria molto molto umida (nuvolo, con una leggera nebbia) e neve veloce. Aria a -7° alle ore 8, poi scalda progressivamente. Alla fine, dopo molte prove, sono convinto della scelta: paraffino HF6 mescolata a HF7, poi cera. Tenuta con base stick Toko tirata a col ferro, ricoperta con 4 sottili strati di V40 a sughero. E così sia...
Ore 9.30. Stadio del fondo: al via siamo in 62. Partenza come al solito caotica poi il gruppo si sgrana nella veloce pista in leggera discesa in cui si procede tutti con grandi spinte di braccia. Sento gli sci veloci e al contempo tengono sui brevi e ripidi strappi. E' già un risultato..
Al giro di boa si inizia la lunga salita che ci porterà su in Val Troncea. Qui bisogna prendere il ritmo giusto e sciare bene. Mi concentro senza badare troppo a chi mi sorpassa. Mentre i primi sono già scomparsi alla vista, mi trovo in mezzo ad un gruppo abbastanza compatto.
Allungare le scivolate, spingere di braccia, aprire la caviglia, ma soprattutto ritmo, ritmo, .. le cose iniziano ad andare bene, faccio diversi sorpassi, uno alla volta, e mi porto in testa a gruppetto. Allungo ancora. Ormai siamo nel mezzo delle salita della Val Troncea, mi volto un attimo, dietro non c'è più nessuno.. Davanti a me, lontani, un gruppetto di quattro. Ci provo, ce la metto tutta, ma niente, non mi avvicino di un metro. Finalmente, ecco il ponte e il giro di boa: uno due tre spinte di braccia, poi giù in posizione aerodinamica dentro ai binari. La discesa, bloccato in questa posizione, è lunghissima..e le gambe reclamano ossigeno.
A passaggio nello stadio del fondo lo speaker mi annuncia ...ma annuncia anche un altro concorrente..! Possibile? ..sì, ho un inseguitore!
Il secondo giro di pista è dunque tutto volto al tentativo di non farmi passare, giacchè il quartetto davanti è veramente troppo veloce per me. Per due volte l'inseguitore mi arriva sulle code e per due volte riesco a ristaccarlo. Gli sci non tengono più come nel primo giro, ma mi consentono ancora un minimo di supporto alle spinte. La discesa mi regala ancora ancora un po' d vantaggio, poi il traguardo.
Termino 20° in 1h39'. Ho vissuto una gara avvincente, con il motore sempre al massimo e almeno nel primo dei due giri mi è sembrato pure di sciare decentemente. Ma lo so che è solo una illusione.
[in salita in Val Troncea, con l'inseguitore alle spalle]
[..ritmo, ritmo]