giovedì 30 ottobre 2008

Come spiegare ai figli perchè tu corri sempre e non vinci mai

16 commenti

Una mia amica (polisportiva) mi manda questo. Leggete a vostro figlio la favola, poi chiedetegli di rappresentarla con un disegno....

Favola dei caprioli corridori

Nel Bosco di Olimpia vivevano dieci caprioli,che per spirito olimpico si sfidavano spesso in gare di corsa.
Il capriolo Déciolo,arrivava quasi sempre ultimo,per cui un bel giorno
comunicò ai suoi amici che si era stufato e non avrebbe corso più.

Gli altri caprioli scrollarono la groppa ridacchiando,tranne quello che si chiamava Nònolo,che diventò improvvisamente triste: infatti da quel giorno cominciò ad arrivare spesso ultimo lui. Finchè decise di seguire l'esempio dell'amico,
e si ritirò a brucare l'erba in una radura.

Nelle corse che seguirono ecco che il capriolo Ottolo divenne quello che perdeva più corse. Si ritirò anche lui, e in seguito, uno dopo l'altro la stessa sorte toccò a
Séttolo, Séisolo, Cìnquilo, Quàttrolo, Tèrzolo e Secòndolo.

Il capriolo Prìmolo, rimasto solo a correre, per qualche tempo fu contentissimo e si pavoneggiava, proprio come un pavone, perchè affrontava le corse senza nemmeno più allenarsi, senza seguire nessuna dieta, e senza ansia. Ma dopo qualche tempo si accorse che era rimasto anche senza contentezza.

Dopo averci pensato su per qualche giorno prese una gran decisione, e convocò nel bel mezzo del bosco tutti gli altri caprioli. Salì su di un tronco rinsecchito e parlò così:
"Amici miei, vi prego, tornate a correre con me! Mi sono accorto che per avere una gara occorrono anche quelli che arrivano ultimi, e i penultimi, e i terzultimi e così via. Non esiste nessuna gara dove tutti arrivano primi, nemmeno ad Olimpia!

E vi dirò di più, a rigor di logica bisognerebbe assegnare i premi cominciando dal fondo, perchè ci vuole più coraggio e spirito sportivo a gareggiare sapendo già di non poter vincere!"
Tutti i caprioli applaudirono battendo gli zoccoletti e gridando "Hip hip urrah" e tutti ricominciarono a correre allegramente senza più curarsi affatto del piazzamento.

domenica 26 ottobre 2008

Skiroll: gara di Lesa...con coppa!

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Enrico

Lesa. Tranquillo paesino sulla sponda del Lago Maggiore, Giornata autunnale, ma con temperatura ancora estiva. Alle 9 ci troviamo nello spiazzo subito dietro alla spiaggia a provare il percorso. Quest’anno non siamo in molti, a causa di un’altra gara di skiroll a Lecco. Questo spiegherà poi la classifica…

Il percorso prevede 2 Km velocissimi e tortuosi attraverso le case del paese, poi l’imbocco della strada che con alcuni tornanti sale fino alla fraz. Di Calogna. Totale 8,5 Km per 350m di dislivello.

Questa la mia cronaca:
Ore 10: Tre, due, uno, partiti! Tratto in piano velocissimo…si assestano le posizioni …davanti a me ne conto 6. Decido presto di passare il concorrente che mi precede, ma l’operazione non mi riesce: provo a dx..non trovo lo spazio…poi a sx, niente...nel frattempo la stradina (che è chiusa ai lati da due muri) sbocca sulla statale (lungo il lago) per un tratto in discesa: sono affiancato al concorrente: il percorso si infila nuovamente tra le case con due curve a S nei pressi di una chiesa: il momento è delicatissimo: voliamo affiancati …io continuo a ripetergli “occhio a sinistra, occhio a sinistra, …”. Nella curva sfioro il marciapiede, poi -con la coda dell’occhio- vedo sopraggiungere Enrico C. all’estrema destra… doppia curva, in tre ..affiancati! Non c’è spazio..vado in collisione col concorrente alla mia destra, sento Enrico che dice qualcosa…alla fine, siamo miracolati e nessuno si fa male (qualche santo ha interceduto)…dei tre, riesco a passare per primo, dunque in sesta posizione.

Ancora tra le case, raggiungo un altro concorrente nei pressi di un riporto di porfido, poi lo supero infilandomi così sotto al cavalcavia della ferrovia. Questo punto rappresenta la fine del tratto in piano e inizio della salita. Quinta posizione.

Trovo un buon ritmo col passo doppio. Il cardio è alto ma nei limiti (174 , 176.). Molto lentamente mi porto sotto al concorrente che mi precede sempre spingendo in doppio. Dopo un tornante, sfruttando un punto di asfalto molto buono, lo supero. Sono quarto.

Lui però, giustamente, mi si incolla dietro. Andiamo così avanti per un po’, fino a quando mi accorgo che dietro di me non ne ho uno, ma due! Già, il concorrente che ho superato prima del cavalcavia stava allora solo scaldando il motore….li sento che si incitano (sono dello stesso club) “..non mollare!”. A questo punto mi passano tutti e due…forse sto diminuendo leggermente il ritmo…e mi staccano decisamente
Negli ultimi 2 Km mi spremo come un limone, ma la mia posizione rimane invariata. Sesto assoluto.
Totale 28’30”. Un minuto e mezzo meno dell’anno scorso.

NOTA:
Ebbene sì, 3° di categoria. Piazzamento inatteso e importante perchè ..mi ridà un po’ di credibilità in famiglia, agli occhi di Carola ed Emanuele. Non più la solita imbarazzante domanda di rito al mio ritorno: “Papà: hai vinto?” ..pausa “Beh...NO, ma…” e intanto vederli che alzano gli occhi al cielo con espressione delusa.
Carola oggi corre dal fratello annunciando la buona novella “..papà è arrivato terzo!”.

domenica 19 ottobre 2008

Triathlon Valle Angrogna

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Enrico.

Bella giornata di sole, bella gara, tra l'altro organizzata dalla mia società (Sport Club Angrogna). Faccio solo la prima frazione di Skiroll (6,8Km). Sono anche previste una frazione in Mountain Bike (11Km) e una di corsa (6 Km), sia per squadre da 3 atleti, sia per triatleti.

Dunque skiroll, ovviamente in salita: partenza da Luserna S. Giovanni (Val Pellice) e arrivo in piazza ad Angrogna. Condizioni delicate: l'asfalto bagnato (ieri ha piovuto) e scivoloso per gran parte del percorso impedisce di sfruttare appieno la spinta di gambe e costringe ad utilizzare molto la spinta di braccia.
La gara è veramente breve: pattino cercando di rendere al meglio e l'arrivo mi coglie di sorpresa dopo 22'35". Sono 17° su 32.

Pulsazioni medie: 165: sono molto basse. Mi le sarei attese intorno a 175. Forse è dovuto al fatto che non ho fatto riscaldamento. Mi coglie un dubbio: avrei potuto spingere molto di più? Forse no. Misteri cardiologici...

domenica 12 ottobre 2008

Skiroll a Dronero

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Campionato Italiano Granfondo in tecnica libera.

Grande cavalcata lungo il fondo della Val Maira, con partenza dal bel paesino di Dronero e conclusione ad Acceglio (1200 m.), 35 Km più avanti e 578 m. più in alto.
La gara, organizzata dall’ Associazone Pattinatori Savonesi, cappeggiati dall’ormai quasi mitico Flavio Becchis, è stata perfetta: una giornata di sole, fresca ma non fredda, una valle magnifica, invasa dai colori dell’autunno, una strada perfettamente chiusa al traffico veicolare, e con asfalto nel complesso buono, un pool di atleti di elite (il livello medio era veramente alto) e una buona partecipazione tra le categorie giovanili. Unico rammarico non aver teminato la gara al cospetto della imponente Rocca Provenzale. Peccato, sarebbero stati 42 Km esatti, ma la strada non era agibile e poi- a pensarci bene- 35Km son già abbastanza! Ha vinto in solitaria l’intramontabile Alfio Di Gregorio, che ormai è leggenda in questo sport. Dietro a lui per tutti è stata dura battaglia…
Bell'articolo con foto e classifica qui.

La mia gara.
A Dronero noi vecchi siamo in 46. Il mio numero di pettorale (42) non mi consente una buona posizione di partenza, ma l’ampia strada dove si effettua il lancio permette bene di assestare le posizioni: al via guadagno subito terreno sui miei vicini, mentre i primi là davanti scattano come molle. Il viaggio è iniziato… Presto ci troviamo in un bel trenino di 7 o 8, il terreno è scorrevole. Si procede col “lungo”. I Km passano (ogni Km è segnato in terra con vernice), il treno lo tiriamo a turno io e uno di Montebelluna…la situazione è esaltante perché pian piano guadagnamo metri su un concorrente solitario che ci precede di circa 200m. Non mi risparmio di gambe, né di braccia. Mi sembra anche si sciare bene. Il cardio è un po’ altino…
Dopo circa 5Km mi giro e noto che il nostro trenino si è ridotto a 4….e così avanti per altri fantastici 5 Km.

Al decimo Km la pendenza aumenta leggermente e io capisco subito di essere fregato: il ritmo cambia, oltre al “lungo” si fa un po’ di “doppio”. Non so perché ma non tengo più e devo calare leggermente, ma quanto basta per staccarmi dai tre, che non riprenderò più.

Per me inizia un lungo tratto da solo. Non che vada male, continuo con ritmi alti, ma il fatto di non avere riferimenti di altri atleti non mi aiuta sicuramente. Mi impongo di sciare bene. Ogni passo deve essere perfetto. Al Km 23, la crisi…manca la benzina..solo ora mi ricordo che avevo conservato un po’ di enervitene per questa gara, ma chissà perché non l’ho preso con me. Si, ho bevuto ai 2 rifornimernti qualche sorso di gatorade, ma quel che manca è la benzina. Vado avanti per 3 o 4 Km in crisi, mi giro preoccupato di vedere spuntare qualcuno in rimonta… E così è. Fumineo sopraggiunge un atleta del mio stesso club che mi supera…mi attacco a lui e tengo forse per un Km, poi devo lasciarlo. Al traguardo mi darà 2’ e mezzo.

Di nuovo sono solo ma da lì a breve la crisi passa così come era arrivata: sento nuove forze arrivare. Gli ultimi 8 Km li macino a buon ritmo (almeno mi sembra), supero Silvia che è partita in pattini con le altre donne e fa (ovviamente fuori gara) il percorso di 25 Km, e mi porto finalmente all’arrivo. 1ora 46 min 7 sec. (20Km/h di media).

Poi con i bimbi e i nostri amici, su di un bel prato sopra Acceglio, seguirà un piacevole pic nic ove mangerò DI TUTTO….

venerdì 10 ottobre 2008

Marcialonga, la mia storia

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Di nuovo, mi sono iscritto.

La prima volta fu nel 1993: un vera avventura, non ostante fossimo in una valle turistica.
Ero con Marco. Zero allenamento, materiali ridicoli. Arrivammo di notte e piantammo una tenda modello "rimini"in un punto oggi non più noto della buia valle di Fassa. Trascorremmo una notte gelida mangiando un numero imprecisato di merighe preparate da mia madre (altro che dieta dissociata!). La mattina della gara ricordo il freddo glaciale aspettando la partenza. Inspiegabilmente riuscimmo a terminare la gara. Io presi in pieno il morbo, da cui oggi non sono ancora guarito: infatti da quell'anno in poi cercai di farle tutte. Marco, in virtù di qualche amuleto, rimase immune e si dedicò in seguito ad altri sport invernali.

In totale dunque ho fatto 12 edizioni:

dal 1993 al 2001 sempre migliorando la prestazione
dal 2001 al 2005 in netto peggioramento
dal 2005 al 2007 di nuovo migliorando ma.. senza più euguagliare le prestazioni del 2000 e 2001.

Migliore prestazione ottenuta (1999/2000): 553° al 16% della classifica.
Prestazione anno scorso: 1305° al 31% della classifica.
Edizione 2009? mi piacerebbe entro il 22%, ma si accettano scommesse...Nel frattempo è uscito il comunicato che riporto qui sotto. Se a qualche podista venisse voglia di usare anche le braccia...posti ancora ce ne sono, ma non per molto! E poi, occhio al morbo!!!


LA MARCIALONGA CORRE VERSO LA 36.a EDIZIONE. SONO GIÀ 2500 GLI ISCRITTI

- La famosa granfondo si terrà il 25 Gennaio 2009 - Le iscrizioni si chiuderanno a 6000 unità, forse già a dicembre- La gara in stile classico si sviluppa lungo le Valli di Fiemme e Fassa- La Marcialonga fa parte del circuito Worldloppet e della FIS Marathon Cup Celebrati i primi 35 anni nel 2008, la Marcialonga di Fiemme e Fassa si prepara a scrivere un nuovo importante capitolo della propria storia, il trentaseiesimo. Lo farà domenica 25 gennaio 2009, quando la regina delle granfondo italiane aprirà le porte a 6000 fondisti, pronti a scattare da Moena e ad affrontare i 70 km che li separano dal traguardo dello storico Viale Mendini di Cavalese, dove il vincitore riceve dalla Soreghina (l’ambasciatrice della Marcialonga) la corona d’alloro, accolto dal consueto calore di oltre 10.000 persone che ogni anno affollano il rettilineo finale. Una lunga fatica in tecnica classica che, a poco più di tre mesi dal via, ha già raccolto 2500 adesioni, una corsa al pettorale iniziata già in estate ed ora sempre più serrata con l’avvicinarsi dell’inverno e della neve. A sorprendere, ancora una volta, è il numero degli atleti scandinavi, loro che ogni anno vivono il mito della svedese Vasaloppet ma che hanno trovato nella Marcialonga l’atmosfera che tanto piace a loro, veri e propri cultori degli sci stretti, nonché amanti del passo alternato.Si aggiungano gli scenari offerti dalle Dolomiti trentine, il calore della gente delle valli di Fiemme e Fassa, il sostegno e la simpatia dei 1200 volontari impegnati in occasione della gara, ed ecco che la migrazione di massa scandinava alla Marcialonga trova una naturale spiegazione.Già in occasione dell’edizione 2008 gli stranieri al via erano il 60%, per la quasi totalità scandinavi, norvegesi su tutti, con svedesi e finlandesi a seguire. Un trend confermato anche in vista dell’edizione numero 36, con gli iscritti italiani e norvegesi a proseguire pressoché a braccetto (poco più di 800 gli uni e anche gli altri), seguiti dagli svedesi che, allo stato attuale delle cose, sono circa 500.Una Marcialonga sempre più internazionale, quindi, che lo scorso gennaio ebbe l’onore di ospitare nella propria starting list pure uno dei più grandi fondisti di tutti i tempi, il norvegese Bjørn Daehlie, a raccogliere sotto lo striscione d’arrivo (tagliato per 52esimo) un applauso pari a quello tributato al vincitore, anch’esso “vichingo”, ovvero Anders Aukland, in trionfo solitario davanti al fratello Jorgen e agli svedesi Ahrlin, Svaerd e Fredriksson.La Marcialonga 2009 si presenta così, sempre più “scandinava”, forte delle iscrizioni di atleti del calibro di Thomas Alsgaard (grande protagonista delle scene mondiali dalla seconda metà degli anni Novanta fino al 2003, anno in cui conquistò un doppio oro mondiale proprio in Val di Fiemme) e di Hilde Pedersen, già al successo nel 2007. Atleti che, a quattro mesi dal via, avevano già confermato la propria presenza, in attesa dei grandi nomi che anche questa volta si giocheranno importanti punti della FIS Marathon Cup. La Marcialonga, però, non è solo dei campioni, capace di regalare grandi emozioni al pubblico (e di conseguenza anche agli atleti) con la lunga sfilata dei “bisonti”, veri e propri “avventurieri” che partono da Moena con un solo obiettivo: tagliare il traguardo di Cavalese e vincere la personale sfida con la chiusura dei cancelli.La Marcialonga è anche questo, con un altro momento “clou” riservato all’ultimo classificato, atteso sotto lo striscione d’arrivo al pari del vincitore, nonché incoronato e salutato dal classico colpo di cannone e dai fuochi d’artificio. Un arrivo a notte ormai calata, ma salutato ancora da un numerosissimo pubblico, l’emblema di quell’atmosfera Marcialonga “made in Fiemme e Fassa”.Info: www.marcialonga.it

lunedì 6 ottobre 2008

News dalla Sgambeda

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Bene. Anche Lui si è iscritto. Farò del mio meglio ma primo non arriverò....

Dal sito della Sgambeda:

Livigno (SO) 25 settembre 2008 – Era nell’aria e finalmente questa mattina è arrivata la conferma ufficiale: il norvegese Bjorn Daehlie, dominatore dello sci di fondo negli anni 90 con ben 12 medaglie olimpiche, di cui 8 d’oro, sarà ai blocchi di partenza della Sgambeda. Lo scandinavo darà lustro alla manifestazione che, il prossimo 14 dicembre festeggerà la 19esima edizione e che richiamerà a Livigno oltre mille fondisti. Nonostante si sia ritirato nel 1999 a soli 32 anni, Bjorn Daehlie è sempre rimasto vicino al mondo dello sci nordico, e, come succede a molti campioni scandinavi, non ha mai appeso gli sci al chiodo. Ed è per questa ragione che, pur non finendo sul podio, Daehlie conclude le sue granfondo “nella prima pagina delle classifiche finali” come lui stesso ci tiene a sottolineare, aggiungendo che: “l’importante per me è restare vicino al mondo nordico che mi ha consentito di essere quello che sono”. Il palmares di Daehlie è qualcosa di impressionante: agli 8 ori olimpici ha sommato 9 titoli iridati, 6 volte vincitore della Coppa del Mondo e 47 successi in competizioni della World Cup. Insomma, nessuno come lui. “E riaverlo a Livigno sarà per noi una piacevole occasione di dargli il nostro benvenuto” ha sottolineato Cinzia Confortola, direttore dell’Azienda di Promozione Turistica “nonostante Daehlie conosca molto bene Livigno per averci trascorso numerosi ritiri con la nazionale norvegese”.Apertura della FIS Marathon CupLa presenza del fondista di Elverum consentirà al “piccolo Tibet” di conquistarsi una volta di più una vetrina verso i Paesi scandinavi: grazie al doppio successo consecutivo nel 2006 e 2007 dello svedese Jerry Ahrlin che lo scorso anno sconfisse allo sprint il norvegese Anders Aukland, l’Alta Valtellina sta conquistando sempre più visibilità nell’ambiente internazionale dello sci di fondo, avvalorata dalla presenza della Sgambeda nel calendario della FIS Marathon Cup, ovvero il più importante challenge internazionale riservato agli sci stretti sulla distanza superiore ai 42 chilometri. La riconferma della competizione nel circuito mondiale consentirà di avere ai blocchi di partenza gli specialisti delle granfondo, per la prima delle dieci tappe della rassegna internazionale. La FIS Marathon Cup è il risultato della cooperazione tra la Federazione Internazionale dello Sci e la Worldloppet Ski Federation: al sito www.worldloppet.com tutte le informazioni del circuito.Non solo grandi.Il fondo a Livigno non è solo per i grandi ma anche per i campioni di domani. Infatti, come da consuetudine, la vigilia della gara, sabato pomeriggio, si terrà la Minisgambeda che vedrà scendere sulla neve bambini e ragazzi (non ancora maggiorenni) impegnati in competizioni di diverso chilometraggio in base alla categoria di età.IscrizioniIl percorso è riconfermato con 42 chilometri da percorrere su due anelli di 21 chilometri e consolidata è anche la tecnica, libera ovviamente. Per chi invece a metà dicembre non si sentirà in grado di affrontare la distanza di maratona, gli organizzatori hanno previsto una classifica per chi conclude solo uno dei due giri. Iscrizioni già aperte: la prima scadenza è fissata al 31 ottobre con la quota di 40 Euro, dopo tale data fino al 9 dicembre si sale a 55 Euro. Le iscrizioni si possono effettuare anche on-line al sito www.lasgambeda.it dove i fondisti potranno trovare tutte le informazioni aggiornate in tempo reale.

domenica 5 ottobre 2008

Rocca della Sella (1508 m.)

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Enrico, Carola, Emanuele, Carlo e Francesco.













Giornata limpida e ventosa. Gita tra i primi colori dell'autunno, con partenza dal paese di Celle e arrivo alla Rocca Sella, dalla cui vetta si ha un eccezionale colpo d'occhio sul tutta val di Susa.


Totale 500 m di dislivello.







Saliamo per un sentiero diretto, che implica una elementare arrampicata che diverte molto i bambini, e scendiamo invece per il sentiero meno ripido.









[Foto dall'alto: la chiesetta sulla cima; Francesco; Emanuele]

sabato 4 ottobre 2008

Compleanno di Francesco

2 commenti
Francesco, Stefano, Carola, Emanuele, Alice, ...........................................


E con questa, fanno 5 !

Tantissimi bambini invitati alla festa di Francesco. Tra un gioco e l'altro, vengono disputate due interessanti prove sportive, che non possono passare inosservate alla Polisportiva: trattasi di "tiro alla fune" e di "corsa coi sacchi". Le prove saranno molto combattute. A turno, hanno vinto tutti!


TANTI AUGURI, Francesco!
e grazie. E' stata proprio una bella festa.



giovedì 2 ottobre 2008

Bike love

2 commenti
E’ da qualche settimana che ormai ce l’ho dentro. Si, ho riscoperto la vecchia bici da corsa. Non l’avevo mai presa troppo sul serio. Al massimo solo un modo per girare ogni tanto in città..e invece…

Complice qualche giretto nelle ferie estive (Mount Evans!), e il bell’esempio di sempre più gente che si vede in giro…L’ho tirata fuori e ci sono salito sopra. Folgorazione! Manca il tempo per allenarsi? Il prezzo della benzina aumenta? Diventi nervoso in coda ai semafori? Bike is the solution. Voglio dire che è proprio la soluzione ad un sacco di problemi. Nel tempo che trascorrevi in auto, puoi fare tutto: lunghi, medi, veloci, ripetute…e intanto vai dove devi andare. L’uovo di Colombo.

Una passata dalla “Deca” e l’attrezzatura è rinnovata: un bel paio di pedali seri e relative scarpe e un pantalone tecnico per i freddi mesi invernali: sono pronto. Vi terrò aggiornati.

Dimenticavo…è una Olmo, modello Syntex del 1980 o giù di lì. Tutta azzurra. Bellissima…
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